Sagra
La sagra della Madonna del Popolo, indetta il giorno 8 di settembre, venne istituita nell’800 come voto per il cessare di una epidemia che aveva colpito l’allora paese.
Al tempo, nella piazza principale venivano installate alcune giostre mentre nel centro del piazzale veniva fissato un grande albero della cuccagna, un palo liscio e unto di grasso sulla quale sommità venivano appese alcune cibarie tra le quali un pollo, salumi e dolci, che venivano regalate a chi fosse riuscito a raggiungerne la sommità.
Un locale della scuola ospitava invece la ancora oggi consueta pesca di beneficenza, dove semplici premi potevano essere vinti con una modica cifra accessibili a tutti.
Diverse erano però anche le attività di divertimento popolare, dal gioco delle pignatte, dove i bambini una volta bendati e fatti girare su se stessi venivano chiamati a colpire con un lungo bastone un contenitore al fine di farlo cadere e vincere le caramelle al suo interno, passando alla corsa dei sacchi, dove chi voleva poteva regolare vecchie discussioni indossando un sacco fino all’altezza della vita e sfidare i propri compaesani ad arrivare per primo alla fine di lungo un rettilineo a ridosso della piazza, o ancora quello che senza dubbio il divertimento più atteso ovvero la corsa dei mussi dove i cavalieri scelti dal pubblico venivano bardati a festa e chiamati a compiere, in sella ad un asino, un giro completo attorno al centro del paese con partenza e arrivo in piazza.
Al termine della sagra, come da qualche anno tutt’ora accade, i fuochi d’artificio illuminavano l’ultima notte della festa per un consuetudine al tempo rara ma molto attesa che lasciava senza parole e anche con un po’ di invidia gli abitanti dei paesi vicini.