Capitello Gesù Crocifisso
Percorsa via Ca’ di Aprili ed imboccata via La Valle, a qualche decina di metri dall’incrocio, si erge un capitello dedicato a Gesù Crocifisso, data la sua altezza è quasi impossibile non vederlo anche da coloro che transitano sulla strada comunale per San Giovanni Lupatoto.
Il capitello risale al 1900 ha una forma slanciata, curata e ben proporzionata, con il tetto a spioventi e sulla sommità sta una piccola croce in ferro, la nicchia è circoscritta da evidenti lesene in muratura che reggono il frontone ed appoggiato alla parete di fondo è posto un crocifisso di legno di oltre un metro di altezza con il Cristo morto.
Il capo di Gesù circondato di spine è reclinato verso destra, le braccia sono allungate, la gamba destra è piegata ed il corpo abbandonato è sostenuto ormai solo dai chiodi e sulla sommità della croce sta l’iscrizione I.N.R.I. che ricorda la motivazione della condanna ed alla base uno zoccolo ligneo di sostegno.
Sotto la nicchia, su una pietra incisa, si legge distintamente: “Indulgenza di cinquanta giorni a chi recita un gloria patri davanti a questo crocifisso” e più in basso dopo il crocesegno vescovile, Girolamo Cardinale, il tutto è datato Verona 8 novembre 1932, tale testimonianza ci spinge a credere che all’epoca, l’allora Vescovo di Verona avesse visitato e benedetto questo luogo di devozione.
A protezione della nicchia c’è un vetro con cornice in ferro e sulla parte inferiore del telaio è incisa la locuzione latina “Mors tua Vita mea” che tradotta significa “la tua morte è la mia vita”, l’espressione, se presa in senso letterale, manifesta certamente un tono drammatico soprattutto se usata all’interno di una competizione che propone un solo vincitore ma qui, sicuramente il significato è molto diverso, la morte di Gesù crocifisso non esclude nessuno anzi è sigillo di vita e speranza di salvezza per tutti gli uomini del mondo, la croce di Cristo è sempre simbolo di unità e accoglienza e ma di divisione.