Prosegue il censimento avviato dall’Amministrazione che tramite una mappa sul geoportale SIGI, Sistema Informativo Geografico Integrato, aggiorna e monitora la situazione degli immobili abbondanti, grazie alle attività quotidiane degli agenti che svolgono sopralluoghi con fotografie e analisi sulle singole situazioni scaturite anche da esposti e segnalazioni dei gruppi di Controllo di Vicinato e da semplici cittadini.
L’analisi, secondo le direttive dell’Assessorato alla sicurezza e con il coordinamento della Polizia Locale, viene quindi incrociata con i dati del settore edilizia privata per capire se ci sono aspetti dettati da permessi a costruire, istanze presentate, progetti fermi o mai inviati all’Amministrazione comunale nonostante negli anni siano stati inseriti nei vari piani di intervento approvato in Consiglio comunale.
Attualmente sono 101 gli immobili, sotto stretta osservazione, a cui la Polizia Locale ha assegnato un codice di colore: rosso per situazione con possibili criticità; giallo per situazione da attenzionare con segnalazioni recenti ma non gravi; verde per situazione normale o priva di segnalazioni, dei quali il 90% è di proprietà privata e il restante 10% pubblici; tra critici 5 sono locati all’interno della Quinta Circoscrizione: l’ex Bocciofila di Ca’ di David; un edificio in via Legnago a Borgo Roma; un edificio in via Golino 63 a Borgo Roma; un edificio ex Fanton in viale Piave a Borgo Roma; un edificio in via La Rizza 67 nell’omonimo quartiere.
Soddisfazione per il nuovo strumento da parte dell’Assessora alla sicurezza Stefania Zivelonghi, “Con questo strumento andiamo anzitutto a creare, per la prima volta, un metodo scientifico, razionale e soprattutto strutturato che consente un monitoraggio continuo e in tempo reale degli immobili abbandonati presenti sul territorio comunale. Il risultato di un metodo che ha visto la collaborazione di più Assessorati e della Polizia Locale e il cui esito è davvero imponente, con oltre 100 immobili mappati su cui chiaramente si dovranno stabilire le priorità in termini di intervento e di monitoraggio del territorio. Interessante notare come il 10% di questi immobili siano di proprietà comunale e il 90% di proprietà privata, la maggioranza dei quali sono immobili di tipo industriale, la cui gestione anche dal punto di vista della sicurezza è sicuramente più complessa rispetto agli edifici residenziali. Di recente l’Amministrazione è intervenuta su 2 dei 12 immobili ritenuti critici e di cui si è parlato di recente: l’area dell’ex Lido che praticamente è pronta per essere utilizzata in attività di recupera e l’area di Raggio di Sole per la quale sta per partire un importante progetto di rigenerazione sociale.
Nel contesto, il Comandante della Polizia Locale Luigi Altamura invita ad una partecipazione più attiva da parte della popolazione, “I cittadini devono segnalare ogni movimento sospetto, in modo che la Polizia Locale possa intervenire tempestivamente e con tutte le forze a disposizione al fine di migliorare la reale sicurezza urbana della città di Verona. Servono poi le denunce e querele, ho chiesto che l’elenco dei 101 immobili mappati venga portato all’attenzione del tavolo del Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico. Resta il fatto che serve anche una compartecipazione attiva dei proprietari degli immobili, la sorveglianza non può essere esclusivamente a carico del Comune”.