LETTERA DA UN PAESANO

Per la nostra rubrica “Lettera da un paesano“, in questa occasione vogliamo dare spazio ad un nostro lettore che solleva un dubbio su come, al sabato, vengano impiegate le campane parrocchiali.

“Vorrei portare alla vostra attenzione una considerazione sul fatto che il sabato sera vengano fatte suonare le campane della parrocchia in maniera continuativa tra le 19.10 e le 20.00, con suoni molto incisivi che entrano nelle case e impediscono un qualsiasi dialogo tra i commensali durante quello che tradizionalmente è un orario di cena.

Non capisco la motivazione per cui uno strumento di chiamata a raccolta dei fedeli, pur in assenza di funzioni religiose, venga utilizzato con modalità così intrusive per un tempo sconsideratamente lungo, tale da limitare la libertà delle persone che potrebbero cenare all’aperto, in giardino o in terrazza e che invece sono costrette a richiudersi in casa per poter dialogare durante il pasto.

Penso che lo scopo di mantenere il contatto con i fedeli possa essere raggiunto già con meno di dieci minuti di “esibizione campanaria”.

Sicuro di essere portavoce di altre persone che vivono nella comunità, auspico che vengano presi opportuni provvedimenti per la riduzione del disagio”.

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