MANUTENZIONI E INVESTIMENTI IMMOBILI AGEC
In Italia manca un piano casa dal 1946, vi è la necessità di pensare all’abitare con interventi specifici rivolti in particolare alle famiglie, sempre di più nell’incapacità di trovare casa, nonostante abbiano reddito e capacità di spesa.
E’ questo quanto emerso dal recente punto congiunto tra l’Amministrazione comunale e Agec, l’azienda che si occupa della gestione degli edifici comunali, con l’Assessora alle politiche sociali Luisa Ceni che evidenzia come il problema abitativo sia di fatto serio e trasversale su tutta la popolazione, “l’Amministrazione comunale è impegnata in investimenti importanti su Agec, nella convinzione che la società partecipata debba tornare con una priorità rivolta soprattutto all’edilizia popolare, alla manutenzione dei suoi immobili e al riatti degli stessi”.
Interventi e investimenti essenziali che, come sottolineato anche dall’Assessore al decentramento Federico Benini, “sono sostenuti da Agec con un importante programma di attività effettuate e da realizzare nel corso del 2023 e 2024, come i 500 immobili riattati o i 3 mila alloggi e fabbricati su cui sono previste manutenzioni, senza dimenticare che il 2024 è l’anno del PNRR di 15 milioni di euro per la riqualificazione di complessivi 272 alloggi, 180 del Complesso Azzolini e 92 del Complesso Tombetta”.
Una richiesta abitativa quindi di fatto in continua crescita, come riportato anche dal Presidente Agec Anita Viviani, che evidenzia come l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica e di edilizia sociale stia raggiungendo un massimo assoluto rispetto alla domanda, “Anche avendo la bacchetta magica e riportando, da domani, lo sfitto, circa 560 alloggi, a livello fisiologico di 200 / 250 alloggi, si riuscirebbe a soddisfare neanche un quinto della richieste che nell’ultimo bando Erp ammontano a ben 1.526 domande, nella banca dati di emergenza abitativa per l’assegnazione di alloggi a canone convenzionato sono, inoltre, presenti 664 nominativi di cui 494 con requisiti e 170 senza almeno un requisito”.
L’implementazione di un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica, l’ultimo, Piano Fanfani, risale al 1949, è una delle principali richieste anche di Federcasa, l’associazione che riunisce 84 Aziende Casa che rappresentano 771 mila alloggi per circa 2,5 milioni di inquilini in case popolari, secondo infatti uno studio Nomisma del 2020 il fabbisogno nazionale sarebbe almeno di 250 mila alloggi che si potrebbe soddisfare attraverso un investimento quindicennale del valore di circa 3,8 miliardi all’anno, agendo sul recupero dello sfitto, 300 milioni l’anno, la riqualificazione energetica degli edifici, 1,5 miliardi l’anno, e la rigenerazione urbana dei complessi degradati per 2 miliardi l’anno.