FILOVIA OPERA DA REALIZZARE OBBLIGATORIAMENTE

L’avvio in questi mesi dei cantieri relativi all’opera filubus è stato inevitabilmente accolto con malumore dai cittadini tra disagi legati al traffico e alla viabilità ma rendere una città più moderna ed efficiente richiede opere ed infrastrutture che senza i cantieri non vedrebbero luce.

L’Amministrazione comunale ha più volte sottolineato l’importanza che la filovia riveste sotto diversi aspetti, da quello di dotare finalmente la città di un mezzo di trasporto pubblico di massa veloce ed efficiente al passo con il modello di mobilità delle città europee ai vantaggi sul fronte ambientale e della qualità della vita, evidenziando i lati positivi di un’opera il cui iter amministrativo è partito più di 30 anni.

Ma c’è un aspetto che forse non a tutti i cittadini è ancora oggi ben chiaro ovvero quello economico, cosa succederebbe di fatto se oggi il Comune decidesse di non realizzare più l’opera? Ebbene, l’Amministrazione comunale dovrebbe pagare direttamente più di 57 milioni di euro tra spese già sostenute e penali, una somma che è pari a più di un terzo del valore complessivo dell’opera, pari a euro 154.993.022, il 60% dei quali a carico dello Stato e il restante 40% a carico del Comune attraverso AMT3 con un finanziamento della Banca Europea degli Investimenti.

Rinunciare oggi all’opera, per i conti pubblici sarebbe quindi un danno enorme, con ricadute inevitabili anche sui cittadini, che loro malgrado si troverebbero a “pagare” i costo di un’opera mai realizzata ed ecco perché l’Amministrazione ha cercato di accelerare il più possibile l’iter già avviato, portando a casa in pochi mesi l’approvazione da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile della variante al progetto filovia, l’aumento di capitale delle società per 1,5 milioni di euro, la stipula del mutuo con la Banca Europea degli Investimenti che copre il costo dell’opera a carico del Comune, il finanziamento dei due parcheggi scambiatori la cui realizzazione è propedeutica alla messa in strada del mezzo pubblico del valore di euro 6.500.000 di cui 3 milioni per il park a Verona Est da 350 posti e 3,5 milioni per quello di Ca’ di Cozzi da 500 posti.

Un cerchio che oggi si è chiuso definitivamente grazie all’approvazione da parte della Giunta non solo del Piano Economico Finanziario aggiornato dell’opera e l’accordo di contribuzione tra Comune, Amt3 e Banca Europea degli Investimenti che premette di proseguire i lavori appena avviati per concluderli nel 2026 come da cronoprogramma.