E’ in programma mercoledì 14 dicembre uno sciopero generale dei settori pubblici e privati.
Lo sciopero, proclamato dalla CGIL Veneto, è stato indetto per richiedere riforme vere, ispirate dai criteri di solidarietà e giustizia sociale, fondate sulla qualità e la stabilità del lavoro, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e su nuove politiche industriali ed energetiche capaci di prospettare un futuro per il paese, sulla trasformazione digitale e la riconversione verde, su uno stato sociale più forte e qualificato.
Tra i principali punti dello sciopero:
L’aumento dei salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro per recuperare almeno una mensilità, e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’inflazione, così detto recupero del drenaggio fiscale
Il conferimento di tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai CCNL un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali
L’eliminazione delle forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo
Una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività
La tassazione degli extraprofitti che generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà;
La rivalutazione delle pensioni
La richiesta di maggiori risorse per il diritto all’istruzione e per la sanità che ha affrontato e sta affrontando gli effetti drammatici della pandemia
Cancellazione della legge Fornero e introdurre: l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e povere, il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere, l’uscita con 41 anni di contributi
Lo sciopero, al quale hanno aderito altre sigle sindacali, secondo quanto riferito dalla Regione Veneto, potrebbe incidere sui servizi pubblici essenziali.