BORGO ROMA NON E’ IL BRONX
L’operazione di Polizia che nei giorni scorsi sembra di fatto avere arginato il fenomeno delle baby gang, quanto meno nel quartiere di Borgo Roma, ha riaperto il dibattito sulla sicurezza dei quartieri e sul futuro dei giovani, spesso di seconda generazione, che sembrano manifestare una non ben definita difficoltà di integrazione nell’attuale tessuto sociale.
Mancanza di spazi ricreativi e sportivi dedicati ai giovani, di percorsi di crescita e integrazione intrapresi da famiglie e centri sociali, che portano i giovani a delinquere anche solo per noia, questi alcuni dei temi trattati su giornali e social network, ma Borgo Roma non è il Bronx, non è il quartiere di New York tristemente noto negli anni ’60 per l’improvviso aumento demografico che aveva portato povertà e criminalità, ma se proprio il confronto deve esserci trovo sarebbe più in linea con il Bronx degli anni ’70 dove musica, graffiti, e movimenti culturali avevano permesso al quartiere di esprimersi e uscire dal coro con creatività espressa.
Certamente i giovani a Borgo Roma alcuni problemi li hanno causati, come ha recentemente raccontato anche Don Severino Menegolo, sacerdote della parrocchia di San Giacomo, che spesso si trova a dovere sistemare finestre e porte della chiesa danneggiate dal lancio di sassi, atti a suo dire richiesti dalle baby gang del quartiere come riti di iniziazione, “Vorrei solo che qualcuno, anche della parrocchia, fosse più attento a questi giovani, se c’è collaborazione fra tutti è più facile portare avanti questa battaglia a volte invece mi sento da solo, mi sento dire che faccio un lavoro inutile con loro e c’è chi pensa esclusivamente ad allontanarli ma non è così che si risolve il problema, mandandoli via da Borgo Roma si sposta solamente la questione altrove, sono ragazzini, poco più che bambini, capita anche che vengano qui in parrocchia, qualche volta ci ho parlato e mi piacerebbe farlo anche con i loro genitori ma non so dove abitino, non so dove trovarli se non vengono loro qui”.
Ma come premesso associare Borgo Roma a realtà diverse è un errore, della stessa opinione anche diverse figure che il territorio lo conosco bene, è di questi giorni ad esempio lo “sfogo” di Fabio Venturi, esponente politico, Presidente dell’Alba Borgo Roma Calcio, “Ma voi cosa sapete di Borgo Roma? Nulla, ma proprio nulla. E allora accomodatevi fuori con la stessa velocità dei vostri commenti. Questo è un quartiere, di gente che spesso “tribula” da quando è nata, che lavora, vive e sopravvive, con grandissima dignità, e che qualche errore lo ha anche fatto ma lo ha anche pagato. Un quartiere dove chi è in difficoltà viene aiutato sempre, perché qui si respira e si vive vita vera e sincera, cruda ma reale. Qui c’è solidarietà, non c’è ipocrisia. Perché “scagli la prima prima pietra…” Questi ragazzini hanno sbagliato, è evidente, ed è giusto che paghino tutto. Questi dormono in Borgo Roma, non sono di Borgo Roma, questa la grande differenza. Dentro e quando usciranno prenderanno anche quattro schiaffoni educativi, perché certe cose sono pure vigliaccate. Però i processi da ben pensanti anche no, che domani noi saremo sempre e per sempre di Borgo Roma, voi sempre e per sempre senza un quartiere che vi renda orgogliosi di esserci nati.
Un pensiero a difesa del quartiere sostenuto anche da Raimondo Dilara Presidente uscente della 5° Circoscrizione, “In riferimento all’intervento della Questura in Borgo Roma per arginare le baby gang, che ringrazio, vorrei chiarire che Borgo Roma non è come descritto dai quotidiani. In questi ultimi anni e in particolar modo dopo la pandemia sono stati fatti diversi incontri tra genitori, dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi, Forze dell’Ordine, CST4 Vr Sud e Circoscrizione per capire come poter trovare soluzioni per i ragazzi che avevano bisogno di supporto, naturalmente come sempre agli incontri mancavano quelle famiglie più bisognose di aiuto. Vorrei ricordare anche che in Borgo Roma ci sono molte associazioni sportive e non, associazione di calcio, nuoto, danza, judo, karate, scuola di musica, scuola di disegno e tante altre, ci sono anche centri di aggregazione come il Link, La Fabbrica del Quartiere sostenuto da Fondazione Cariverona, Borgo Roma vista mare, 37100 Lab, Nuova Acropoli (dove sono tra l’altro attualmente in corso “I colori del parco”, 13 eventi gratuiti con cadenza quindicinale presso il parco di Santa Teresa), parrocchie e circoli Noi che nel periodo invernale sono di supporto alle famiglie con i dopo scuola e in estate con le attività di Grest dove adolescenti e non possono trovare coetanei per divertirsi insieme, senza dimenticare il parco San Giacomo dove sempre in estate, da giugno a metà settembre, sono presenti diversi eventi musicali con la partecipazione di molti cittadini. Vorrei infine solo chiedere di non affossare un quartiere bello come il nostro, dove c’è integrazione e molti volontari di parrocchie e associazioni che si impegnano costantemente per aggregare e fare divertire adolescenti, giovani e meno giovani di Borgo Roma”.
Interventi, quelli sopra, che personalmente ci trovano d’accordo nel “non fare di tutta l’erba un fascio”, crediamo che un quartiere come una famiglia può certamente avere i suoi problemi ma stando uniti non c’è nulla che non si possa risolvere, incentivare le attività di comunità, aiutarsi tra cittadini, più che puntare il dito, siamo certi darà risultati migliori perché il quartiere di Borgo Roma è in fondo una unica e grande famiglia.