BOTTA E RISPOSTA NUOVO PROGETTO FILOVIA
E’ un botta risposta quello tra il Sindaco di Verona Federico Sboarina e il Consigliere Comunale Flavio Tosi sulla datazione delle varianti della filovia, una discussione alla quale anche altri esponenti politici in questi giorni stano partecipando.
Il Consigliere Tosi, nei giorni scorsi, aveva indicato come cause dei problemi, il mancato coordinamento tra il Comune di Verona ed Amt appaltatrice dei lavori e che ha poi portato ad uno scarico delle responsabilità con Ati ovvero l’associazione temporanea di imprese incaricata di realizzare l’infrastruttura, quindi la mancata concessione del contributo pubblico a causa delle pratiche per la progettazione ed il finanziamento dell’opera mai completate, e per ultimo la modifica del contratto stipulato ai tempi della sua Amministrazione laddove da una preventiva consegna dei vagoni ora si prevede invece una consegna scaglionata che, sempre a detta del Consigliere Tosi, produrrà costi colossali per la comunità considerato che si tratta di 40 mezzi ognuno da 1 milione che difficilmente Ati non consegnerà data la rottura con Amt.
Seccata quindi la risposta del Sindaco Sboarina, “Fra tutte le bufale di Tosi, questa è la più grossa e la regina di tutte quelle dette finora, il Consigliere pensa che con il gioco delle tre carte si possa mandare avanti una città ma non è così e i documenti ufficiali non mentono e anzi gli danno pesantemente torto, il contratto che l’allora Sindaco aveva sottoscritto con l’Ati per la filovia, opera da lui fortemente voluta e inaugurata mille volte, non conteneva nessuna di queste Varianti, nel 2017 la conferenza di servizi si è chiusa con l’approvazione del progetto originario, le Varianti migliorative di oggi le ho chieste io ad Amt a giugno 2019 e adesso sono pronte, la filovia targata Tosi aveva la galleria a San Paolo, la possibilità di non farla era stata solo proposta dall’Ati, ma il progetto che hanno mandato al Ministero la conteneva., la filovia targata Sboarina adesso invece ha tutti correttivi chiesti dai cittadini: semaforo a San Paolo, doppio senso Spolverini Pisano, città di Nimes e fermata all’ex Tabacchi, per fare una Variante ci vogliono i progetti, le perizie con i costi e la validazione fatta dal Rup con un ente certificatore esterno, niente di tutto questo ho trovato a giugno 2017 quando ho vinto le elezioni, bisogna essere seri e onesti, il Consigliere con questa sparata non è stato né l’uno né l’altro, se ha la memoria corta sarà meglio che si vada a rivedere un po’ di documenti ufficiali”.
“Ha una bella sfacciataggine Flavio Tosi a continuare la sua critica contro la gestione dell’opera filovia da parte di Sboarina, l’approssimazione dell’attuale Amministrazione è sotto gli occhi di tutti ormai da tempo ma ancora peggiore è l’ipocrisia di chi il Filobus lo ha voluto, progettato e approvato, senza alcun tipo di considerazione sull’effettiva efficacia di un progetto che già anni fa appariva superato e di dubbia utilità e ora si spende in aspre critiche nel tentativo di recuperare credibilità da parte dei cittadini”, ha dichiarato Tommaso Ferrari Consigliere comunale di Traguardi, mentre dubbi sulla varianti al progetto sono state invece sollevati dal Consigliere comunale di Verona e Sinistra Michele Bertucco, “Queste varianti al progetto del filobus sarebbero state respinte dai tecnici della Provincia di Verona per la mancanza della verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, un passaggio amministrativo obbligatorio su cui il Sindaco aveva miseramente sorvolato con la consueta superficialità ma che di fatto allontana di mesi la possibile operatività delle progettualità.
E’ invece una mancanza di confronto quella sollevata dai Consiglieri comunali PD, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, “Le varianti del filobus vengono portate avanti senza alcun confronto con i territori e il Consiglio comunale seminando tutta una serie di criticità irrisolte capaci di compromettere l’efficacia del mezzo e la vivibilità dei quartieri, ad esempio lo sdoppiamento del percorso in Via Pisano e Viale Spolverini farà salvi alcuni posti auto ma da solo non sarà sufficiente a garantire l’agibilità del mezzo che si troverà a divincolarsi in spazi risicatissimi tra le auto in marcia e quelle in sosta, la complessità dell’intervento per l’unificazione dei sottopassi in Via Città di Nimes di cui peraltro è previsto il dimezzamento dei tempi di realizzazione è chiaramente sottostimata con il rischio di creare il caos viabilistico per mesi e mesi all’interno di un’area cruciale punto di congiunzione tra quattro circoscrizioni, inoltre i parcheggi scambiatori così come i provvedimenti viabilistici necessari a mantenere una adeguata velocità commerciale del mezzo rimangono delle semplici ipotesi sulla carta mentre dovrebbero essere occasione per imprimere alla città quella svolta verso un modello di mobilità più sostenibile, un filobus insomma già strutturalmente debole in quanto inadatto a provvedere alla domanda di mobilità cittadina nelle ore di punta sarà utile se aiuterà a riqualificare e migliorare i quartieri attraversati, diversamente sarà percepito come l’ennesimo corpo estraneo”.
Nonostante i dubbi e i pareri contrari, la conferenza dei servizi, riunita a livello locale per valutare le varianti al progetto della filovia ha dato il suo via libera a procedere, si attende quindi ora anche un approvazione a livello ministeriale, dato che l’opera favorisce di un cofinanziamento nazionale, nella speranza si possa capire, in tempi brevi, quale sarà ora il futuro della filovia a Verona.