INTERVISTA MISTER FABRIZIO SONA
La stagione calcistica, così come il campionato di Promozione, tra qualche mese sembra potrà finalmente ripartire, pronta a scendere in campo anche l’A.C.D. Cadidavid che con il riconfermato mister Fabrizio punta a togliersi qualche soddisfazione.
Di seguito, la recente intervista al mister Sona, a cura di Andrea Nocini di Pianeta-Calcio, due chiacchiere con il mister che, lo ricordiamo, nel veronese ha fatto più incetta di trofei.
Hai potuto seguire qualche partita del mini Torneo di Eccellenza?
“Una sola: Villafranca – San Martino, terminata 3 a 3. Ho visto due belle squadre, in cui il Villafranca è caduto nella rete del San Martino, che lo attendeva per poi ripartire. Mi ha impressionato il gioco di entrambe, la velocità, l’agonismo, la profondità. Due squadre, che cercavano il concreto”.
Un San Martino storico, incredibile, o no?
“Sì, ma al di là del merito, ha ottenuto 5 vittorie su otto gare, incassando una sola sconfitta, devo dire che abbiamo assistito a un format che non mi è piaciuto perché è come non dare al pugile che sul ring è caduto la possibilità di rialzarsi e di reagire. E’ stato un format escogitato per regolarizzare i prossimi campionati di serie D e di Eccellenza. Tuttavia, questo format ha prodotto gol a grappoli, emozioni a gogò, brividi, divertimento assicurato, pochi tatticismi esasperati. Meglio così”.
A che calcio assisteremo a settembre? Dato per scontato che si possa ricominciare?
“I miei colleghi di panca sono tutti preoccupati per la condizione fisica dei giocatori dopo i quasi 2 anni di inattività. Io, invece, mi preoccuperei di più del livello mentale perché in queste due stagioni il calcio non è stato più una priorità, molti si sono accorti dell’esistenza di altri interessi e discipline agonistiche. Prima che il calcio torni quello di sempre, ci vorranno uno-due anni”.
Hanno confermato i fuori quota, cosa dici?
“Hanno fatto bene, anche se in altre regioni hanno stabilito 2 fuori quota. Io dico che un 35enne non deve essere sacrificato al posto di un 2002 che viene al campo svogliato e magari costretto. Si abbassa, in tal modo, il livello, la qualità di gioco. Metterei tutti liberi di giocare, toglierei i fuori quota. Se uno ha voglia ed è bravo giocherebbe lo stesso: io a 15 anni ero già in Prima squadra”.
Si parla di gironi a 14 squadre, che ne pensi?
“Bisogna vedere se ripartirà anche la Coppa, quindi, occorre dare il tempo a una squadra di organizzarsi. Bisogna muoversi un po’ più in fretta per poter acclimatarsi subito all’agonismo del campionato. Non sappiamo ancora quante le retrocessioni e quante le promozioni”.
L’A.C.D. Cadidavid e mister Sona ripartono dalla Promozione, altre squadre interessanti?
“A livello di favorite, io segnalo l’Albaronco, l’Oppeano; ma, attenzione al Lugagnano e all’Isola Rizza, candidate a diventare le outsider. Poi, come è capitato in Eccellenza, ci può essere la super sorpresa di turno, tipo l’Hellas Verona dello scudetto. Tra i ripescaggi, in pole, vedo l’Alba Borgo Roma. Tra le favorite alla vittoria finale in Promozione non ho citato Cologna Veneta e Aurora Cavalponica, che sta facendo uno squadrone, come suo solito, in quanto potrebbero essere, assieme al Badia Polesine, dirottate in un altro girone, non in quello A”.
Qual’è in fine la situazione dei nostri mister?
“Sto vedendo dei buoni mister, giovani, animati da idee chiare. Secondo me, avremo un futuro, su piano del gioco, migliore. Io appartengo ancora a una generazione di allenatori in cui prima di tutto bisognava prediligere la concretezza, il risultato”.