VARIANTE VERDE

Da aree edificabili ad aree agricole o naturali, una riclassificazione in controtendenza rispetto al passato ma che a Verona trova terreno fertile.

Sono molte, infatti, le istanze in tal senso arrivate agli uffici comunali da cittadini interessati a riclassificare la propria fetta di terreno, un passaggio che ora sarà possibile attraverso la cosiddetta “Variante Verde” introdotta dall’Amministrazione per soddisfare questo tipo di richieste, in sintonia con gli obiettivi di contenere il consumo del suolo.

Il bando è stato pubblicato in questi giorni, c’è tempo fino alle ore 14.00 del 30 marzo per la presentazione delle istanze quali modulistica, criteri di valutazione e informazioni sulla pagina del Comune, si tratta di una prima raccolta di tutti i soggetti interessati, dopodiché le richieste saranno vagliate dagli uffici del settore urbanistica per poi passare all’esame della Giunta e da li all’inserimento delle aree nella nuova variante al piano degli interventi.

Saranno privilegiate le istanze riguardanti aree contigue alla zona agricola, le aree non dovranno ricadere in ambiti di piani urbanistici attuativi già convenzionati per non interferire nei rapporti tra privati, le aree da riclassificare saranno valutate rispetto alla loro estensione, la coerenza rispetto al contesto urbanistico di inserimento e la presenza di opere di urbanizzazione, non drovanno inoltre essere aree già urbanizzate, degradate o dismesse o sottoutilizzate in quanto, per queste aree, sono da privilegiare interventi di trasformazione urbanistico edilizia, nel caso di caratteristiche disomogenee sarà possibile una riclassificazione parziale dell’area.

Il nuovo strumento recepisce le indicazioni della Regione, che con legge regionale 4/2015 sollecita l’adesione dei Comuni a politiche urbanistiche più attente alla riorganizzazione e alla riqualificazione del tessuto insediativo esistente, un modus operandi in perfetta sintonia con gli obiettivi di contenere il consumo di suolo e di invertire il processo di urbanizzazione del territorio, già fatti propri dall’Amministrazione e avviati in modo deciso con la Variante 29.