FORTE SANTA CATERINA MAGAZZINO DELLA CULTURA
I depositi dei musei civici come luoghi chiusi e non visibili hanno le ore contate, è infatti pronto il grande progetto per trasformarli in spazi espositivi aperti alla città, i “Magazzini della Cultura”, vere e proprie stanze del tesoro in cui si potrà ammirare a rotazione tutto il patrimonio artistico dei musei cittadini ora per lo più inibito al pubblico.
Ciò sarà possibile nell’area di Forte Santa Caterina, ex area militare di 126 mila metri quadrati in località Pestrino, interamente di proprietà del Comune, che, grazie al processo di valorizzazione avviato nei mesi scorsi dell’Amministrazione, diventerà un innovativo polo culturale unico nel suo genere destinato a cambiare il volto di questa zona della città e a migliorarne significativamente gli standard qualitativi.
Lo spazio verde presente nell’area giocherà un ruolo da protagonista, ben 8 ettari di parco urbano aperto a tutti, fruibile dai quartieri limitrofi attraverso un sistema di percorsi ciclopedonali e che faranno da cerniera tra i “Magazzini della Cultura” e il Forte vero e proprio, che sarà anch’esso riqualificato e valorizzato.
Questo, in sintesi, il concept che emerge dal Masterplan redatto dall’Università di Padova che, per conto del Comune, ha elaborato una vision progettuale dell’area recependo le indicazioni fornite dall’Amministrazione e dagli interlocutori coinvolti tra cui Fondazione Arena e i Musei Civici.
Qui infatti troveranno casa anche le imponenti scenografie di Fondazione Arena, attualmente conservate in altri magazzini, e buona parte degli archivi degli uffici comunali, dai faldoni degli Affari generali alle pratiche dell’Edilizia privata, con un doppio vantaggio per il Comune, il primo, quello di avere un deposito unificato in cui archiviare al sicuro una mole non da poco di documentazione e il secondo e non meno importante, quello economico, visto che tale soluzione fa risparmiare alle casse del Comune l’affitto per gli attuali depositi, circa euro 340 mila all’anno, somma che unita alla dismissione di alcune palazzine che verranno adibite a residenziale sarà di fatto la molla per avviare il recupero vero e proprio.
Il progetto non prevede nessun consumo di nuovo suolo, anche la parte destinata ad abitazioni contribuirà a migliorare la fruibilità complessiva dell’area che sarà vissuta tutto il giorno e dotata di servizi aperti alla collettività, i “Magazzini della Cultura” troveranno spazio in un edificio a forma di “L”, una sorta di bastione a protezione del Forte che verrà realizzato dalla demolizione delle palazzine militare oggi degradate e inutilizzate che andrà a coprire la stessa quota di superficie di circa 16 mila metri quadrati, su tre piani, il primo dei quali con altezze fino a 9 metri in grado di ospitare le scenografie areniane mentre il secondo e il terzo piano saranno invece dedicati ai depositi dei musei civici e alle loro nuove funzioni, sul tetto infine pannelli fotovoltaici e una grande terrazza in cui perdere lo sguardo verso la skyline della città storica.
Alla parte residenziale sarà invece riservata una quota di circa 5 mila metri quadrati, anch’essi recuperati su edifici già esistenti, mentre al contorno del grande parco è infine prevista una grande promenade, un camminamento che oltre alla funzione intrinseca assumerà anche quella di luogo di incontro e relazione sia per i visitatori dei “Magazzini della Cultura” ma anche dei fruitori del parco e dei servizi annessi.
Il masterplan è stato presentato dall’Assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala, di seguito quanto dichiarato, “L’obiettivo è riqualificare l’intero ex complesso militare e metterlo di nuovo a disposizione della città con due obiettivi, il primo è rivitalizzare la zona e il secondo creare motivi di fruizione non solo per chi ci abita e per ciò abbiamo individuato per questi spazi, fino ad oggi poco noti e poco utilizzati, nuove destinazioni d’uso e abbiamo chiesto all’Università di Padova di mettere nero su bianco le linee guida fornite dall’Amministrazione, le soluzioni prospettate tengono conto di una serie di elementi, tra cui l’invidiabile posizione dell’area a ridosso dell’Adige e inserita in un contesto di pregio ambientale quale il parco dell’Adige Sud, e anche in questo caso non verrà consumato nuovo suolo, valuteremo più avanti quale tipo di alloggi prevedere, di certo qui la presenza di abitazioni non può che giovare al contesto dell’area”.