PRIMO WEEKEND POST ORDINANZA REGIONALE

Nel primo fine settimana di applicazione dell’ordinanza regionale, nel centro storico di Verona, non ci sono stati assembramenti.

Tra sabato e domenica, su 257 persone fermate e 23 attività commerciali controllate, 6 sono state le sanzioni elevate, 2 strutture di vendita medio grandi aperte nonostante il divieto regionale e 4 persone a causa del mancato rispetto del DPCM e dell’obbligo di indossare la mascherina di protezione anche all’aperto, nel dettaglio delle persone fermate la prima perché non indossava la mascherina mentre le altre tre, una signora e due giovani adulti facenti parte dello stesso nucleo famigliare, poiché di fatto essere dei negazionisti convinti dell’inesistenza della pandemia e quindi dell’inutilità della mascherina, tutte le persone sono state sanzionate con una multa di euro 400,00 scontata a euro 280,00 se saldata entro 5 giorni.

Di seguito le recenti considerazioni del Sindaco di Verona Federico Sboarina, “Sono stati scongiurati gli affollamenti in centro storico visti nelle scorse settimane, si può dire che l’ordinanza regionale abbia raggiunto l’obiettivo di prevenzione per cui è stata emessa, tuttavia tali misure hanno un naturale effetto sui commercianti che adesso sono la categoria più in difficoltà perché presi tra due fuochi, da una parte devono restare aperti perché in fascia gialla e dall’altra non possono avere i flussi a cui sono abituati, la sicurezza sanitaria dell’intera comunità è una priorità ma non vanno nemmeno dimenticati i bisogni del tessuto economico, per i nostri operatori economici, come per tante altre città turistiche, sono vitali gli aiuti governativi, ristori adeguati al calo dei fatturati che il Governo deve mettere a disposizione per arginare un anno nero sul fronte dei fatturati per non parlare della questione occupazionale, per quanto riguarda invece i negazionisti multati nel weekend che non solo non indossavano la mascherina ma hanno anche insultato i nostri agenti dicendo che il virus non esiste, consiglieri di fare un giro nei nostri ospedali, si renderebbero conto non solo di quante persone stanno lottando tra la vita e la morte a causa del virus ma anche dello sforzo a cui sono chiamati i nostri medici e tutti gli operatori sanitari, gente senza rispetto delle sofferenze e dei lutti che molte famiglie veronesi hanno provato sulla propria pelle”.