OSPITALITA’ E PROROGHE SERVIZI ACCOGLIENZA

Ospitalità a carico del Comune in alcune strutture alberghiere cittadine per una ventina di persone in momentaneo stato di difficoltà abitativa e proroga dei servizi di accoglienza diurna nei dormitori comunali e nel centro Ca’ d’inverno di via Corbella a Ca’ di David, queste le principali novità decise, dall’Assessorato ai servizi sociali per garantire nell’attuale stato di emergenza l’accoglienza in un luogo sicuro di tutte le persone in situazioni di grave disagio.

Il servizio sperimentale nella struttura Ca’ d’inverno, ricordiamo attualmente attivo fino al 30 aprile ma con richiesta di proroga fino al 30 giugno, è frutto come indicato nel nostro precedente articolo, di un protocollo di collaborazione sociale tra Comune di Verona, Caritas e Pia Opera Ciccarelli con l’obiettivo di garantire la continuità di alloggio nella struttura, con 24 posti letto, ai senzatetto con problemi di salute, oppure a persone che escono dall’ospedale e non hanno una casa.

Di seguito le parole del Sindaco Sboarina, “Si tratta di nuove proroghe per il mantenimento di tutti i servizi di accoglienza attivati in favore delle persone in situazione di fragilità per garantire a tutti la disponibilità di alloggi, per questo motivo è stata prorogata fino al 31 maggio l’apertura H24 dei dormitori comunali, inoltre è stata inoltrata la richiesta di mantenimento, fino al 30 giugno della possibilità di accesso di persone disagiate con problemi di salute, all’interno della nuova struttura di via Corbella a Ca’ di David e infine, di questi giorni, con costi a carico del Comune, l’accoglienza di circa una ventina di persone in alcune strutture alberghiere, si tratta di cittadini rimasti senza una casa che, con le attuali limitazioni imposte a livello nazionale per contenere l’emergenza da Covid-19, necessitavano di un’immediata sistemazione, nessuno viene lasciato solo, fin dall’inizio dell’emergenza la macchina dei servizi sociali si è attivata con misure idonee a salvaguardare tutti i cittadini dal rischi di contagio da Coronavirus, un’attenzione rivolta in particolare alle fasce più deboli della popolazione, già in difficoltà prima di questa emergenza e, ora, ulteriormente bisognosi di aiuto”.