FASE 2 RIAPERTURA DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE?

“Riaprire sì, il prima possibile, ma rispettando i responsi degli esperti e creando le condizioni per una estrema sicurezza sanitaria, prima di tutto per i lavoratori e per tutti coloro che, a diverso titolo, frequenteranno le aziende, dai titolari ai fornitori”, queste le parole del Governatore del Veneto Luca Zaia a fronte di una possibile riapertura della attività produttive.

Il progetto che porterà alla ripresa, elaborato e definito dalla Regione del Veneto, Direzione Prevenzione e Direzione Ict e Agenda Digitale e da Azienda Zero, posto sul tavolo del confronto con le parti sociali, avrà tre obiettivi principali:

– Supportare le aziende nella fase della riapertura delle attività produttive
– Definire una serie di linee guida di prevenzione per garantire la salute pubblica attraverso il “manuale della riapertura”
– Acquisire evidenze scientifiche realizzando un progetto pilota su una ventina di aziende del territorio per un numero complessivo di 3mila lavoratori coinvolti e con il coinvolgimento dei medici del lavoro e per raccogliere precise indicazioni epidemiologiche, organizzative e di processo per aggiornare passo dopo passo il “manuale”.

Il manuale rappresenterà di fatto una evoluzione delle indicazioni internazionali e nazionali e le traduce in una semplice linea d’azione per aiutare le aziende a garantire la riapertura in sicurezza, per farlo si attiveranno tre fasi:

– L’individuazione in ogni azienda di un Covid Manager come figura di riferimento dell’intero processo
– La definizione di un piano aziendale dei “rischi Covid”
– La definizione e applicazione rigorosa di 10 indicazioni operative da attuare in azienda

Di seguito quanto precisato dal Governatore Zaia, “Ho sempre detto che, quando il Governo nazionale, che ne ha la competenza esclusiva, avesse attivato la riapertura, il Veneto si sarebbe fatto trovare pronto, e così è, è ormai chiaro che con questo virus si deve imparare a convivere perché ne avremo a che fare a lungo ma l’economia, nel frattempo, non può e non deve morire, con questo piano riteniamo di aver equilibrato due esigenze primarie come la salute della gente e la ripresa del lavoro, abbiamo pensato prima di tutto ai lavoratori, perché saranno loro il vero cuore della ripartenza e per nessun motivo al mondo dovranno essere esposti a rischi inutili, se non si è in grado di garantirli allora non si apra”.