LETTERA DA UN PAESANO
Di seguito una lettera inviata da un nostro paesano in risposta alle recenti dichiarazioni del Sindaco Tosi di concedere un ulteriore proroga alla cartiera di Ca’ di David al fine di permettere il risanamento dell’area.
Per dovere di cronaca si precisa che il Sindaco Tosi nel suo intervento dichiarava:
“Dare pareri ostativi rispetto all’attività o imporre vincoli burocratici insostenibili significa solo condannare alla definitiva chiusura l’impresa Cartiera di Verona S.r.l., un risultato che non porterebbe vantaggio alcuno e non garantirebbe il risanamento dell’area con l’effettivo smaltimento dei residui di lavorazione presenti oggi all’esterno della cartiera, il problema è da affrontare con prudenza, per garantire paritariamente continuità di lavoro e qualità dell’ambiente, l’azienda entrante sta cercando di ripartire con la produzione e nel contempo di provvedere all’individuazione, attraverso tecnologie innovative, di una nuova modalità per il trattamento e lo smaltimento del materiale di scarto, per questo motivo il Comune di Verona insieme alla Provincia si sta adoperando per venire incontro alla proprietà e consentire così una fattiva risoluzione della questione”.
Di seguito la lettera di risposta del nostro paesano:
“Le sue parole sono ineccepibili, per chiunque non conosca la cronologia degli eventi, io, modestamente, ho analizzato la situazione attraverso le determine provinciali a partire dall’ottobre 2012 e credo di avere titolo per dire qualcosa.
Il parere del Sindaco sarebbe condivisibile se non per il dettaglio che esiste il D.Lgs 152/06, il testo unico ambientale dove ogni azienda, per poter operare, deve possedere una serie di autorizzazioni che sono raccolte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
L’impianto di Ca’ di David (Cartiera di Verona S.r.l.) opera in regime di AIA provvisoria (non definitiva) dall’ottobre 2012 e non ha ancora adempiuto alle prescrizioni propedeutiche al rilascio di AIA definitiva da parte di provincia di Verona, titolare del procedimento.
L’impresa ha beneficiato in oltre 4 anni di 9 proroghe, relativamente al problema rifiuti, l’azienda sta stoccando cumuli di materiale cartaceo plastico ferroso a cielo aperto (la cui quantificazione, classificazione e tossicologia è indefinita), esposti alle intemperie meteorologiche, al rischio incendi e di inquinamento del suolo, da un periodo accertato di 26 mesi.
Provincia e Comune di Verona (direzione ambiente) ed Arpav hanno già chiesto 6 volte (anche con provvedimenti di diffida) all’impresa di rimuovere i cumuli e/o stoccarli in luoghi chiusi, le operazioni sono in lentissimo ed estenuante movimento, causa continui e diversificati accidenti.
Il Sindaco dovrebbe ricordarsi di tutto ciò che Ca’ di David ha subìto da questa industria, se non per il fatto che quando sedeva in Regione Veneto (L’Arena del 10 ottobre 2001) si occupò della questione, sostenendo che le preoccupazioni dei residenti erano fondate, circa il remoto problema degli odori e rumori molesti.
Oggi le criticità ambientali sono diverse, forse meno pervasive, ma ancora presenti, ciò non si deve negare.
Mi permetto di sottolineare che i motivi ostativi (ovvero per i quali non si ritiene di concedere ulteriori proroghe) da parte della provincia non possono essere ritenuti tediosi paletti, la rimozione dei cumuli di materiale non sono né un capriccio estetico di qualche residente né un subdola ingerenza nelle politiche gestionali aziendali, ma l’osservanza dei dettami normativi del D.Lgs. 152/06 a tutela della salute pubblica e dell’ambiente, come riportato dai documenti provinciali.
E il diritto alla tutela dell’ambiente, salute e sicurezza pubblica, legiferati dalle normative, non devono essere subordinati al diritto all’occupazione.”
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