LETTERA DA UN PAESANO
Di seguito una lettera inviata da un nostro paesano sul problema, forse sottovalutato, delle poche aree verdi nella nostra comunità.
“Desidero richiamare l’attenzione su una questione fondamentale: la salvaguardia della nostra salute.
L’art. 32 della Costituzione, inizia così: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, tutelare la salute non significa solo garantire le opportune cure nelle strutture mediche, ma anche e soprattutto realizzare opere atte a prevenire l’insorgere di malattie che nella nostra città sono in continuo aumento, in particolar modo per quanto riguarda l’apparato respiratorio.
Mi riferisco alla creazione di parchi pubblici ampie adeguatamente piantumati, a piste ciclabili sicure e concretamente fruibili da adulti e bambini, ad un trasporto pubblico funzionale costituito da mezzi ecologici.
Tutto questo sembra essere stato dimenticato, mentre si delibera la costruzione di centri commerciali piuttosto che di opere che tutelino la nostra salute, anteponendo quindi l’interesse privato a quello della collettività.
È sufficiente fare un giro per i quartieri di Verona sud per rendersi conto di quanto sta avvenendo: la zona è diventata un immenso cantiere che, senza soluzione di continuità, riverserà ulteriore cemento in un’area già drammaticamente gravata dall’inquinamento senza le necessarie superfici verdi.
Pongo inoltre l’accento sul fatto che spesso si parla di salute esclusivamente in termini di benessere fisico, dimenticando quanto sia altrettanto importante il beneficio dato dalla socializzazione, dal rapporto umano tra persone, dalla condivisione, tutti aspetti che attualmente hanno come principale habitat i centri commerciali.
Abbiamo l’obbligo morale di garantire a noi stessi e ai nostri figli un ambiente sano e vivibile sotto ogni aspetto, salvaguardandolo da becere speculazioni.
Una possibile soluzione è la creazione di un grande parco pubblico nell’area dell’ex scalo ferroviario, un vasto polmone verde e luogo di aggregazione, a disposizione quindi della cittadinanza, che possa di fatto far diventare Verona una vera città di “respiro” europeo.
Un sogno? Forse, ma se siamo in tanti a volerlo, può diventare una splendida realtà: io ci credo!”
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